Un full d’assi per la teologia

Tre diocesi, con un bacino di oltre 1,5 milioni di abitanti: Belluno-Feltre (180mila abitanti), Treviso (886mila), Vittorio Veneto (343mila). Tre diocesi e due istituti teologici: l’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Giovanni Paolo I” e l’Istituto Teologico Interdiocesano “Giuseppe Toniolo”. Ecco il “full d’assi”, non per un gioco d’azzardo, ma per una comune scommessa sulla formazione teologica dei futuri insegnanti di religione, dei futuri preti e diaconi, di tutti coloro che sono interessati a una fede pensata.

Durante il Dies Academicus che si è tenuto a Treviso lo scorso 21 novembre, i vescovi delle tre diocesi hanno sottoscritto coram populo una convenzione, con cui hanno impegnato le loro comunità al sostegno dei due istituti: il primo nato nel 2017, il secondo nel 2023, sulla scia di una cinquantennale esperienza dello STI di Treviso – Vittorio Veneto. Un impegno che non è solo una partecipazione economica in quota parte, ma comporta anche la disponibilità di numerosi docenti: la diocesi di Belluno-Feltre impegna cinque preti, di cui due come docenti stabili; la diocesi di Treviso ne impegna 21, di cui quattro come docenti stabili; la diocesi di Vittorio Veneto ne impegna sei, di cui uno prossimo alla stabilizzazione. E poi ci sono numerosi docenti laici (14) e alcune religiose (tre), tutti inquadrati secondo le norme del lavoro. Si aggiungono tre addette di segreteria e sei tutor, cioè insegnanti di religione in servizio, che assistono alle lezioni nel Polo didattico di Belluno, dove le lezioni possono essere seguite a distanza.
E questo è un espediente tecnologico, approvato dalle norme accademiche e ormai collaudato, anche se le distanze della vasta diocesi tra le Dolomiti richiederebbero maglie più larghe su questa possibilità, per venire incontro alle periferie geografiche, che assomigliano alle «periferie esistenziali» contemplate dalle norme per la formazione a distanza. Dal Comelico a Belluno sono 70 km con tempi di percorrenza sui 110 minuti; da Lamon, un’ora di strada; il tutto quattro volte alla settimana.

Inoltre, non sono insignificanti le tre scuole di formazione teologica che le tre diocesi tengono attive per una preparazione teologica di base, variamente collegate ai due istituti: un centinaio gli iscritti a Treviso, una quarantina a Vittorio Veneto, 140 a Belluno, sempre con l’opzione della formazione a distanza. Scuole che non hanno ambizioni accademiche, ma suscitano in alcuni fruitori quella curiosità che li porta a intraprendere il percorso accademico.

La firma della Convenzione da parte dei tre vescovi è stata un preciso segnale di attenzione verso la cultura teologica, in linea con quanto sancito dal Sinodo dei vescovi, che ha  invitato «le istituzioni teologiche a proseguire la ricerca volta a chiarire e approfondire il significato della sinodalità e accompagnare la formazione nelle Chiese locali» (n. 67).

L’accordo inoltre ha dimostrato la possibilità di un legame ecclesiale, di una collaborazione che supera i campanilismi, così tipici del Veneto. I numeri succitati inoltre dicono come l’accordo garantisca solidità accademica e finanziaria a entrambi i percorsi.

Ma vanno evidenziati anche altri aspetti positivi della collaborazione tra le diocesi e tra i due istituti, distinti ma non distanti. Anzitutto la sinergia nell’utilizzo degli ambienti, degli strumenti didattici e informatici, degli insegnamenti. La collaborazione inoltre offre ai seminaristi e anche agli studenti dell’ISSR una comunità accademica più ampia e stimolante, un confronto che fa bene ai primi (solitamente giovani), che così hanno modo di osservare la vita di chi ha famiglia; e fa bene agli altri (spesso impegnati nell’insegnamento o nel lavoro) nel condividere il percorso accademico con giovani.

Inoltre la nascita dell’Istituto Teologico Interdiocesano rende concretamente possibile il conseguimento del Baccalaureato in Teologia anche ai laici che abitano in territori lontani dalla sede di Padova, che finora era l’unica in cui si potesse conseguire il titolo. Così in prospettiva si potrà allargare il numero di studenti che, una volta conseguito il baccalaureato a Treviso, potranno accedere ai due percorsi di Licenza offerti dalla Facoltà Teologica del Triveneto, o presso altre facoltà italiane o pontificie.

Pertanto l’applauso che l’assemblea del 21 novembre ha riservato ai tre vescovi non era solo un rito. Esprimeva sincera gratitudine: in un tempo in cui la razionalizzazione impone chiusure, le tre diocesi hanno aperto e dichiarato la loro convinta collaborazione.