La vita della Facoltà è sempre più animata da stimoli che la portano a interrogarsi, in tutte le sue componenti, sull’idea e sul modo di fare teologia.
Il tema di questa News Letter è declinato a partire da alcuni impulsi provenienti da papa Francesco: l’invito a fare teologia “in ginocchio” e la recente costituzione Veritatis gaudium, che rilancia l’impegno educativo della chiesa nel mondo attuale.
Ma come “si fa” teologia a Nord Est? Cinque realtà in rete con la Facoltà raccontano il loro modo di praticare la teologia: due Studi teologici – l’interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto e il “San Zeno” di Verona – e tre Istituti superiori di Scienze religiose – di Bolzano-Bressanone, di Padova e il “Santi Ermagora e Fortunato” di Gorizia, Trieste e Udine.
Anche gli studenti hanno una propria idea della teologia: quelli del ciclo istituzionale della sede di Padova hanno lavorato sei mesi per mettere nero su bianco la loro figura di studente di teologia e le aspettative per il proprio futuro nella chiesa e nella società.
Concretamente, poi, nell’anno accademico 2018/2019 la riflessione teologica si tradurrà in alcune proposte con ricaduta pastorale, fra cui si segnalano tre collaborazioni interfacoltà: il percorso sulla sinodalità, con sette istituzioni accademiche nazionali, il servizio alle famiglie “ferite”, con la Facoltà di Diritto canonico San Pio X di Venezia, e l’attenzione alla dimensione etica nell’impresa, con l’Università di Verona.
Per concludere, uno sguardo oltre i confini nazionali. A raccontare i diversi contesti nei quali si fa teologia è Georges Kossi Koudjodji, prete africano che ha fatto il suo percorso di studi in Facoltà e qui è ritornato per tenere alcune lezioni su missione della chiesa e inculturazione del vangelo.
Buona lettura!