Summer School in Thailandia

In occasione della Giornata Missionaria Mondiale, condividiamo l’esperienza di un gruppo di studenti della Facoltà Teologia del Triveneto in Thailandia lo scorso luglio.

 

 Come studentessa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Treviso quest’estate dal 10 al 24 luglio ho avuto la straordinaria opportunità di partecipare ad una Summer School sul dialogo interreligioso e l’inculturazione della fede, organizzata dalla Facoltà Teologica del Triveneto a cui l’ISSR è affiliato, anche grazie al contributo dell’ufficio missionario diocesano. Siamo partiti in 17 studenti o ex-studenti che già insegnano religione nelle scuole, accompagnati dal preside della facoltà don Andrea Toniolo e dal professor Giulio Osto. Il viaggio era stato preceduto da tre incontri preparatori in cui era stato delineato il programma e le finalità: le tre tipologie di esperienze da vivere insieme (visite di luoghi e istituzioni, incontri con persone locali e corsi, lezioni e approfondimenti su alcuni temi) e i luoghi che avremmo visitato, legati a nuclei tematici precisi: la capitale Bangkok con le sue ricchezze culturali e religiose, compresi il centro del PIME e l’Università buddhista di Bangkok, l’antica capitale Sukhothai visitando la quale ci siamo immersi nel paesaggio e nella cultura thailandese, Chae Hom al nord che è stata la prima sede dei missionari del Triveneto e dove ora c’è una nuova fondazione chiamata ‘Laudato sí’, Lamphun dove vivono oggi i nostri missionari, e infine Chiang Mai dove abbiamo incontrato da vicino la realtà buddhista, potendo anche conoscere e dialogare con alcuni monaci buddhisti.

È stato un viaggio molto ricco, come un grande mosaico fatto di incontri, attività, luoghi e contenuti in cui ogni tessera ha il suo perché. Provo a riassumere usando tre parole. La prima è salvezza perché questo è stato il tema del prezioso seminario di soteriologia che abbiamo vissuto insieme ai seminaristi di Bangkok (l’unico seminario cattolico di tutta la Thailandia!) interrogandoci sul bisogno di salvezza dell’uomo di oggi e confrontando la realtà italiana con quella thailandese. La seconda parola è incontro perché sono stati preparati per noi numerosissimi incontri, tutti di grande qualità e significativi, da quelli con i catechisti di un villaggio della foresta a quelli con il cardinale di Bangkok o con l’abate di un monastero buddhista. Abbiamo sperimentato come il dialogo è possibile solo incontrando l’altro perché è fatto soprattutto di gesti di accoglienza e di cura. Infine la terza parola è testimonianza: ci siamo chiesti cosa vuol dire come cristiani essere testimoni della nostra fede con la vita e questo l’abbiamo visto concretamente nell’esempio dei missionari, a partire da padre Daniele del PIME che con grandissima competenza ci ha introdotto alla scoperta del Buddhismo, a don Bruno Rossi che ci ha fatto conoscere la fondazione ‘Laudato si’ dandoci la possibilità di immergerci nelle varie fasi della preparazione del caffè e del cioccolato fino a portarci in mezzo alla fore

sta a raccogliere le foglie del thè, fino al carissimo don Bruno Soppelsa che ci ha accompagnati in tutto il nostro itinerario rimuovendo ogni ostacolo davanti a noi, a partire dalla lingua, e aprendo ogni porta con il suo sorriso e la sua affabilità. Ovunque abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria fatta di grande apertura e di attenzione alla singolarità di ciascuno: in ogni luogo, per esempio, abbiamo ricevuto un regalo a testa che veniva consegnato personalmente. Abbiamo sperimentato dal vivo cosa significhino le due parole che hanno guidato la nostra Summer School e che sono dialogo e inculturazione, vivendole in prima persona, aprendoci all’incontro con gli altri e ‘incarnandoci’ in una cultura diversa dalla nostra.

Al termine di questa esperienza della Summer School sono tanti i sentimenti che mi abitano ma li sovrasta tutti un grande senso di gratitudine! Mi sento davvero una privilegiata per ciò che ho vissuto! Ciò che studiamo a scuola ha preso consistenza, è come diventato tridimensionale, ed è stato davvero arricchente vivere questa esperienza con gli studenti di altri ISSR del Triveneto e dell’Istituto Teologico di Padova: lo studio ci ha preparati al dialogo, prima di tutto tra di noi, e all’apertura di cuore reciproca per cui abbiamo condiviso tanto, vivendo relazioni di qualità. E questa è già un’esperienza vera di salvezza.

Giovanna Bortoletto