“Il Natale porta un messaggio di pace. Isaia ha chiamato Gesù «principe della pace» (Is 9,6). San Paolo l’ha detto «nostra pace» (Ef 2,14). La sua grazia, se accolta, e i suoi insegnamenti, se applicati, realizzano infatti la pace del nostro interno, nella chiesa, tra le nazioni […] Cominciamo con l’introdurre un clima nuovo di fiducia: l’attuale regime di guerra fredda e di paura costringe alla difesa e la difesa provoca la corsa agli armamenti; cambiamolo, il regime. Al posto di navi portaerei, di sottomarini nucleari, di bombe e missili, che richiedono tempo e costano miliardi di dollari, produciamo grano, lana, latte, carne, riso e distribuiamone un po’ a tutti.
A Natale andava fatto questo discorso. Dovrebb’essere, però, continuato e vissuto a tutti i livelli, fino a raggiungere, se possibile, una pace duratura. La prima pace, però, da cui procedono le altre, è quella interna con Dio. San Paolo l’augurava ai Filippesi così: «La pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodisca i vostri cuori e i vostri pensieri in Gesù Cristo» (Fil 4,7). Io mi permetto di augurarla tale e quale a voi all’inizio dell’anno santo, ch’è iniziato stanotte con l’apertura della porta santa a Roma”.
Le parole che il beato Giovanni Paolo I pronunciò nella notte di Natale di 50 anni fa, mentre papa Paolo VI apriva la Porta santa, appaiono di una straordinaria attualità.
Con queste espressioni di Papa Luciani auguriamo a tutti gli studenti, i docenti, il personale di segreteria e le rispettive famiglie un Santo Natale.
Treviso, 21 dicembre 2024

